Margaret Mead, L’inverno delle more. La parabola della mia vita, Arnoldo Mondadori Editore, 1977, pagina 108
L’ingiustizia sperimentata nella carne, nella carne profondamente ferita, è il detonatore che fa esplodere i mutamenti, ma la lotta appassionata per l’umanità – la lotta per liberare gli schiavi, le colonie, le donne e i bambini – è stata condotta anche da coloro che non l’hanno mai subita e, come nel caso dei bianchi che lottano per i neri o degli uomini che lottano per le donne, non avrebbero mai potuto patire personalmente la profonda ingiustizia contro la quale hanno combattuto.
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